domenica 11 novembre 2007

immigrati a scuola

Ormai un terzo degli oltre 400mila iscritti all'educazione per adulti non sono italiani, moltissimi i romeni. Ma l'Italia è ancora indietro nella Ue

Di sera a scuola si parla straniero: boom di immigrati ai corsi per adulti

di SALVO INTRAVAIA



Di sera a scuola si parla straniero boom di immigrati ai corsi per adulti.

Valanga di stranieri nei corsi di istruzione serali e pomeridiani. In pochi anni, gli iscritti di nazionalità non italiana nei Ctp (i Centri territoriali permanenti per l'educazione degli adulti) e nei corsi serali, funzionanti presso le scuole medie e superiori, sono quadruplicati. Tanto da costituire, oggi, una delle voci più importanti nel bilancio demografico delle scuole destinate agli adulti che vogliono recuperare il tempo perduto e acquisire nuove competenze da spendere nel mondo del lavoro. Ma non solo. Scuole in cui possono iscriversi anche i giovani rimasti indietro negli studi e i tantissimi stranieri che intendono imparare a leggere e scrivere correttamente la lingua del paese ospitante e acquisire un titolo di studio.

Sono marocchini, cinesi e romeni i più assidui frequentatori. E, soprattutto, donne. Un trend in netto contrasto con gli alunni delle scuole ancora a maggioranza maschile. In totale, nel 2005/2006, gli stranieri che hanno frequentato corsi pomeridiani e serali sono stati quasi 128 mila, circa un terzo dei 425 mila alunni dell'Educazione per gli adulti. Per comprendere la dimensione del fenomeno basta portare due esempi. Nelle scuole materne, elementari, medie e superiori italiane gli alunni stranieri costituiscono il 5,6 per cento. E ancora. "Alla fine degli anni 90 la struttura demografica dell'utenza Eda era composta quasi esclusivamente da cittadini italiani", cita lo stesso rapporto che conclude: "Le imponenti dimensioni del fenomeno inducono a ritenere che in futuro vi saranno ulteriori aperture".

Fino ad oggi, i Centri per l'educazione degli adulti annessi a scuole medie o superiori hanno garantito un'offerta formativa differenziata in relazione alle esigenze degli utenti. E cioè: Corsi di alfabetizzazione culturale di scuola primaria, Corsi di scuola secondaria di primo grado, Corsi a favore di cittadini stranieri per l'integrazione linguistica e sociale, Corsi brevi modulari di alfabetizzazione funzionale e Percorsi di studio finalizzati al conseguimento del diploma di istruzione superiore. La maggior parte degli stranieri (il 56 per cento) frequenta i corsi pensati appositamente per loro, ma la restante parte si cimenta nella conquista di un diploma di terza medie e di scuola superiore.

L'interessante quadro emerge dalle statistiche predisposte pochi giorni fa dal ministero della Pubblica istruzione in occasione della pubblicazione del decreto che riorganizza l'istruzione per Adulti in Italia. Il provvedimento a firma del ministro, Giuseppe Fioroni, prevede tra le altre cose il conferimento dell'autonomia scolastica ai "Centri provinciale per l'istruzione degli adulti" che scatterà a partire dall'anno scolastico 2008/2009.

L'indagine ministeriale fornisce l'identikit degli alunni che frequentano i corsi pomeridiani e serali e uno spaccato abbastanza completo dell'attuale distribuzione sul territorio dei Centri per l'istruzione degli adulti e dei corsi che vi si svolgono. Attualmente l'Italia è una delle ultime nazioni europee nella classifica degli iscritti nei corsi per adulti (di età compresa fra i 25 e i 64 anni): uno dei cinque indicatori presi in esame dalla strategia di Lisbona nel 2000 per trasformare quella europea nella "economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale".

(10 novembre 2007)

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