giovedì 25 marzo 2010

AZZURRO: TRA ADRIANO E PAOLO

Le abbiamo sentite tante volte insieme ad altre, Azzurro e Volare sono al top ten delle canzoni più amate dagli italiani.



Ecco la lettera della vincitrice

Cerco l'estate tutto l'anno
e all'improvviso eccola qua.
Lei è partita per le spiagge
e sono solo quassù in città,
sento fischiare sopra i tetti
un aeroplano che se ne va.

(RIPRESA)
Azzurro,
il pomeriggio è troppo azzurro
e lungo per me.
Mi accorgo
di non avere più risorse,
senza di te
E allora
io quasi quasi prendo il treno
e vengo, vengo da te,
Ma il treno dei desideri
nei miei pensieri all'incontrario va.

Sembra quand'ero all'oratorio,
con tanto sole, tanti anni fa.
Quelle domeniche da solo
in un cortile, a passeggiar
ora mi annoio più di allora,
neanche un prete per chiacchierar.

(RIPRESA)

Cerco un po' d'Africa in giardino,
tra l'oleandro e il baobab,
come facevo da bambino,
ma qui c'è gente, non si può più,
stanno innaffiando le tue rose,
non c'è il leone, chissà dov'è.

Ecco Adriano Celentano



La versione di Paolo Conte

domenica 7 marzo 2010

FABRIZIO BIUZZI TRA NOI


Come tutti quanti sapete tra poco sarà con noi l'autore del libro "Il lavoro rende liberi (se lo trovi)": Fabrizio Biuzzi. L'appuntamento è per martedì 23 marzo, ore 18.30 presso la nostra EOI, AULA 5. Sarà una bella oppportunità per chichierare in diretta con un giovane scrittore italiano contemporaneo.

























Con il video sotto vi invitiamo a conoscerlo.




A quelli ahe avete letto il libro l'intervista vi servirà a preparare la chichierata con lo scrittore.



















Parte del titolo del libro, "il lavoro rende liberi", riproduce la traduzione del tristemente famoso "arbeit macht frei", riprodotto nella fotografia, che riassume l'olocausto nazzista.






Vi aspettiamo tutti quanti, preparate le vostre domande!!!

martedì 2 marzo 2010

8 MARZO


L'8 Marzo è la festa della donna. Parla della condizione femminile

Io penzo (e credo) che la donna deve essere uguale a l'uomo, perché non è giusto che non è uguale. L'8 Marzo la donna deve essere uguale, all'uomo!
In quel giorno tutti gli uomini portano le mimose alle donne, e anche agli altri uomini, però io conosco un uomo che l'8 Marzo a una donna gli diede un calcio. Melo ha raccontato mio patre.
Mio patre porta i tram adesso, ma una volta faceva il pompiere. Allora accadde che una donna dell'8 Marzo si voleva buttare giù dal tetto, e chiamarono i pompieri. Mio patre era quello che saliva sulle case per non fare gettare la gente dai palazzi. Lui salì, e quando si trovò faccia a faccia con la pazza gli disse: "Ma tu perché ti vuoi buttare per farci passare un guaio a noi?".
Allora quella un poco ci penzò ancora se si voleva buttare o ritornare nel salotto, e penzò di buttarsi. Ma anche mio patre si buttò su di lei e la prese.
Quando sceserò giù, un amico di mio patre, che era pompiere (ma giù) diede un calcio alla pazza per la paura che s'era preso. Io se ero quel signore il calcio non glielo davo quel giorno ch'era l'8 Marzo, un altro giorno sì.
Da: Io speriamo che me la cavo, a cura di Marcello D'Orta

Ecco l'opinione di un ragazzino napolatano a proposito dell'8 marzo raccolta sul libro di Marcello D'orta.

























L'8 marzo è tradizione regalare le mimose alle donne

L'origine della Festa dell'8 Marzo risale al 1908, quando un gruppo di operaie di una industria tessile di New York scioperò come forma di protesta contro le terribili condizioni in cui si trovavano a lavorare.
Lo sciopero proseguì per diverse giornate ma fu proprio l'8 Marzo che la proprietà dell'azienda bloccò le uscite della fabbrica, impedendo alle operaie di uscire dalla stessa.
Un incendio ferì mortalmente 129 operaie, tra cui anche delle italiane, donne che cercavano semplicemente di migliorare la propria qualità del lavoro. Tra di loro vi erano molte immigrate, tra cui anche delle donne italiane che, come le altre, cercavano di migliorare la loro condizione di vita. L'8 marzo assunse col tempo un'importanza mondiale, diventando il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli e il punto di partenza per il riscatto della propria dignità. L'8 Marzo è quindi il ricordo di quella triste giornata. Non è una "festa" ma piuttosto una ricorrenza da riproporre ogni anno come segno indelebile di quanto accaduto il secolo scorso.

Con le immagini sotto Bernardo Bertolucci ci mostra il coraggio delle femministe italiane nella loro "prima" azione di lotta nel film "Novecento".


Per tutto quanto: Grazie a voialtre donne!

lunedì 1 marzo 2010

IL CIRCO DELLA VITA



C’era una volta una ragazzina che si chiamava Anna. Anna era figlia unica e abitava con suo zio e suo nonno in una grande casa. Anna era rossa, perciò tutto il mondo la chiamava Anna-Rossa. Un giorno, il circo arrivò in città e Anna andò con suo nonno a vedere lo spettacolo, quel mondo le afascinò ed ebbe un pensiero: Da adulta lavorerebbe in un circo. Ma alla sua città non trovò nessuna scuola circense e dopo vari anni di ricerca senza fortuna, decise di estudiare Scienze delle Informazioni e diventare giornalista. Con il tempo Anna_Rossa fu incontrando diversi personaggi molto particolari: Un giorno intervistò un uomo che puliva le gabbie nello zoo e immitava tutti i suoni degli animali. Un altro giorno intervistò una vecchia che nuotava nel mare gelido in inverno per rimanere sempre in piena forma, anche incontrò una ragazza con le ossa elastiche che poteva farsi un nodo con il suo corpo. Dopo, un uomo che poteva mangiare sei dezzine di uova in pochi minuti e così via……… Un giorno Anna-Rossa si rese conto che con tutti i personaggi che aveva conosciuto lungo alla sua carriera, poteva fare un programma televisivo diverso e lo chiamò: IL CIRCO DI ANNA-ROSSA e così Anna realizzò il suo sogno da bambina: lavorare in un circo e diventò la più famosa rossa della TV.

Silvia Sabater e Gràcia Signes. Studentesse NI1