domenica 21 dicembre 2008

NATALE IN PIAZZA

Natale tra bancarelle

I mercatini natalizi sono un appuntamento da non perdere. Molto suggestivi quelli del nord Europa, ormai sono diffusi anche in Italia. Ecco dove e quando



Si aprono i battenti, si accendono le luci e la strada buia si illumina di festa. Mille sfumature di colore tra i balocchi e la fragranza dei dolci in bella mostra sui banchi. Si aprono i mercatini di Natale con l'arrivo di dicembre e l'inizio dell'Avvento. Una tradizione che arriva dal NordEuropa, vecchia di centinaia di anni, e che ha già contagiato l'Italia tutta, dalle Alpi alla Calabria. Ma i mercatini più famosi e visitati restano quelli di Germania e Austria, che accolgono centinaia di migliaia di turisti ogni anno.


Dominano il rosso e il verde, i colori ormai tipici del periodo natalizio. Nei piccoli cottage di legno aperti sulle strade e sulle piazze di mezza Europa si può trovare di tutto, dalle statuette per i presepi alle palle per addobbare l'albero, angeli e pastori, idee curiose per i regali, pezzi unici di artigianato e tanti giocattoli. I mercatini oltre a costituire una piacevole visita e un notevole colpo d'occhio in un'atmosfera magica, sono anche un ricettacolo di tradizioni e oggetti che appartengono a un passato quasi mitico. Capita così che nei cuori dei bambini, anche se magari solo per qualche ora, burattini e trenini di legno prendano il posto di bambole fashion, videogames e mostri alieni.

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Quello di Norimberga è forse il mercato più antico e tuttora uno dei più grandi. Le sue origini ci riportano alla prima metà del XV secolo, e all'antica usanza di far regali ai bambini nella notte di Natale. Il Christkindlmarkt (mercato di Gesù bambino), comincia ogni anno il venerdì che precede la prima domenica di Avvento e termina la notte di Natale. Le caratteristiche bancarelle di legno ospitano centinaia di commercianti e i loro articoli natalizi: le classiche palle per l'albero, gli angeli, le statuette per il presepio e i Babbi Natale in uno spettacolare accostamento di sacro e profano.




Ovunque aleggia l'odore inconfondibile di wurstel e crauti e dei dolci tipici della cucina bavarese. Tanti, lungo tutto il mese, gli eventi e gli spettacoli organizzati nella città vecchia. A cominciare dall'inaugurazione che apre la manifestazione con l'angelo biondo, simbolo dell'Avvento a Norimberga, che saluta la piazza dal balcone della Frauenkirche.

Antica tradizione e memoria anche per il Christkindlmarkt di Monaco di Baviera. In Marienplatz nel XIV secolo si teneva il mercato di San Nicola, che nell'800 prese il suo nome e fisionomia attuale. La caratteristica forse più peculiare dell'Avvento a Monaco è il mercato del presepe di Rindermarkt, la piazza adiacente Marienplatz. Un evento che si ripete ogni anno dal XVIII secolo ed è forse il più grande della Germania dedicato alle statuette del presepio. Si può trovare di tutto, da Gesù bambino nella sua mangiatoia alle casette e i recinti dei pastori. Pezzi di artigiani d'oltralpe e altoatesini in vari materiali come la ceramica o il legno intagliato.


I tempi cambiano...

Per i filatelici un appuntamento da non mancare: dal 29 novembre al 7 dicembre l'annullo postale con il timbro del "Münchner Christkindlmarkt". A Innsbruck, in Austria, i mercatini di Natale sono addirittura cinque. Il principale, nel centro storico, circondato dai palazzi medievali, dove aleggia un'atmosfera da fiaba. Infatti gli appartamenti di alcuni palazzi storici diventano l'ambientazione delle tipiche fiabe tedesche, famose in tutto il mondo. Alzando lo sguardo si potrebbe addirittura scorgere Raperonzolo che scioglie fino alla strada la sua lunga treccia bionda… ma attenti ad avventurarvi nel vicolo dei giganti! In Marktplatz tanti allestimenti e spettacoli per bambini. E il 24 dicembre arriva anche San Nicola (il Babbo Natale della tradizione nordeuropea, per l'occasione in elicottero) col suo vestito rosso e tanti doni. Uno dei centri più suggestivi da visitare in piena atmosfera natalizia è senza dubbio Salisburgo, dove la colonna sonora del Natale, tra le luci e le delizie di panpepato è composta dalle campane che suonano a festa e dalle sinfonie del più grande compositore di tutti i tempi, Wolfgang Amadeus Mozart, che nacque proprio qui tra le cime austriache. Se si oltrepassa il traforo del Brennero l'atmosfera cambia di poco. La lingua resta pressoché la stessa e le tradizioni non mutano. Il freddo pungente, la neve e l'aroma del vin brulè creano una sorta di continuità con le fiere d'oltralpe.


Bianco Natale con Irene Grandi

I primi ad aprire sono quelli di Trento e Arco, ma con l'inizio di dicembre anche nelle piazze dei centri più piccoli appaiono come funghi le piccole costruzioni di legno che ospitano i commercianti. Uno dei mercatini più caratteristici è quello di Vipiteno, vicino al confine con l'Austria. Per molti secoli fu una cittadina mineraria, gli imprenditori venivano qui da tutta Europa per l'estrazione dei metalli. Ancora oggi è possibile visitare la miniera di Monteverde, la più alta d'Europa, sfruttata per oltre 800 anni.

Le antiche mura medievali, invece, si aprono ai turisti per il mercatino, reso ancor più suggestivo dall'ambientazione in uno dei borghi più belli d'Italia e da un festoso San Nicola che passeggia col suo pastorale dorato dispensando allegria. Merano e le sue mele sono un altro appuntamento da non perdere per gli amanti del Natale e soprattutto delle prelibatezze altoatesine. Dagli affumicatoi sale il fumo delle trote affumicate della Val Passiria mentre dagli abeti pendono pomi rossi e verdi, frutto tipico della zona e simbolo dell'Avvento in Alto Adige.


Bancarelle a Milano

Milano apre i festeggiamenti natalizi con la tradizionale fiera di Sant'Ambrogio, dal sette al dieci dicembre, nella zona attorno alla basilica del patrono meneghino. Un appuntamento dalle origini molto antiche (si dice risalga al 1288) in cui i commercianti espongono merci varie, di artigianato, bigiotteria e ultimamente anche artigianato etnico, a prezzi popolari. Proprio il grido "Oh bei oh bei", che col tempo è diventato il secondo nome di questo mercatino, è passato ad indicare in gergo milanese le chincaglierie e la bigiotteria in genere.

Il 12 dicembre si festeggia Santa Lucia sotto il Portico della Chiesa di Santa Maria dei Servi a Bologna. La fiera è rinomata soprattutto per il vasto assortimento di articoli per il presepe e conta un ospite d'eccezione. Ogni anno espone le proprie creazioni Gino Pellegrini, famoso artista che ha collaborato anche con la Disney e la Warner Brothers a Hollywood. Le sue sagome in legno dipinto a grandezza naturale, rappresentano mestieranti e scene della Natività e si ispirano ai capolavori di Lorenzo Monaco, Piero della Francesca, Simone Martini, Beato Angelico e Giotto.



Quando si parla di Natale e presepio non può che venire subito in mente il mercatino di Napoli. Gli artigiani del presepe di via San Gregorio Armeno stupiscono ogni anno turisti, appassionati e curiosi che vengono qui da tutto il mondo, con creazioni originali che si affiancano alle statuette più tradizionali. Personaggi sempre nuovi prendono posto nella rappresentazione della natività, così accanto ad angeli, zingare e pastori (come il Benino, il pastorello dormiente) di possono trovare figure meno tipiche prese dalla politica o dallo spettacolo come Silvio Berlusconi, Barack Obama (di gran moda quest'anno) e Mike Bongiorno.

Matteo Marini, la Repubblica, 28/11/08

sabato 13 dicembre 2008

MORTE SULL'ETNA

Thomas Reichart


L’Etna dà, l’Etna toglie

Thomas Reichart amava il vulcano. Forse tanto da fargli perdere la vita. Step1 ricostruisce gli ultimi tragici momenti del giovane fotografo tedesco insieme a uno dei soccorritori che l’ha ritrovato.

giovedì 4 dicembre 2008

CAOS CALMO

Film diretto da Antonello Grimaldi
Con Nanni Moretti, Valeria Golino, Alessandro Gassman, Isabella Ferrari, Silvio Orlando

"Caos Calmo" è quello che Pietro Paladini ha nel cuore da quando è morta sua moglie Lara.
Un giorno d’estate Lara muore all’improvviso, ma lui non è con
lei, in quel momento è in mare e sta salvando la vita a un’altra donna, una sconosciuta.
Sua figlia Claudia ha dieci anni e frequenta la quinta elementare.
Pietro la accompagna il primo giorno di scuola e decide improvvisamente di aspettarla lì fino alla fine delle lezioni. Anche il giorno seguente rimane lì e il giorno dopo ancora.
Pietro si rifugia nell’auto ad aspettare che il dolore arrivi. Osserva il
mondo dal punto in cui si è inchiodato e scopre poco a poco il lato nascosto degli altri. I suoi capi, i colleghi, i parenti, tutti accorrono da lui per consolarlo: invece gli raccontano il loro dolore fino ad arrendersi davanti alla sua incomprensibile calma.
Ma dopo il "Caos Calmo" per
Pietro comincia il tempo del risanamento.


TRAILER

Tratto dall’omonimo romanzo di Sandro Veronesi.

Alla conferenza stampa di Caos calmo è intervento il cast di attori al completo, il regista e gli sceneggiatori.

Quale criterio avete fatto per il lavoro di adattamento?
Antonello Grimaldi: Abbiamo
amato molto il libro di Veronesi e abbiamo cercato di trovare la trama principale. La colonna portante. La scommessa del film era quella di ambientare tutto il film intorno a una panchina. Ci siamo riusciti, semplificando alcuni passaggi e spostando il punto di vista di altri.

Ci sono significati diversi rispetto al libro? E la scena di sesso come si pone nel film?
Antonello Grimaldi: Credo sia un ritorno alla vita. Nel libro non è
così improvviso, ma noi abbiamo creduto che in questo modo funzionasse meglio. La scena del sesso aveva proprio questa funzione. Doveva essere sesso, non amore, quindi andava bene se fosse così inaspettata.

Come avete scelto Alessandro Gassman?
Antonello Grimaldi: Non possiamo dirlo, ma siamo molto orgogliosi della scelta. Eravamo indecisi tra lui e un altro attore.
Siamo contenti che le cose siano andate in questo modo. Lui è fantastico nella parte.

Come è andata con Roman Polanski?
Antonello Grimaldi: Abbiamo semplicemente insistito...

Si può parlare di "morettizzazione" del romanzo?
Nanni Moretti: No, non credo... Non mi suona bene. La chiave di
lettura nuova del film è invece che c'è qualcosa che si costruisce dopo il lutto.

Il personaggio principale è molto credibile. Come ci sei riuscito?
Nanni Moretti: Sono contento che l'effetto finale sia questo. All'inizio mi sembrava addirittura di non essere in parte, o di fare d
a spalla agli altri! Fortunatamente non è così, e devo ringraziare tutto il cast per questo risultato.

Cosa pensa dei momenti politici di adesso?
Nanni Moretti: Mi piacerebbe
mettere ordine, come fa il personaggio del film...

Parlando di significati: il linguaggio può essere una chiave di lettura?
Sandro Veronesi: In effetti sì, anche se non c'avevo mai pensato. Ci sono tanti personaggi che comunicano qualcosa e lo fanno
ognuno con un loro modo preciso. Credo che in effetti, in quest'ottica, può essere reinterpretato sia il film che il romanzo.

Quanto è stato difficile girare "quella" scena?
Isabella Ferrari: Si è già ironizzato molto su quella scena d
i sesso, per me è stato molto difficile. Non mi vergogno di dirlo. Sia io che Nanni abbiamo affrontato la cosa in modo molto serio e nella speranza di non apparire volgari sullo schermo.


Leggi on line il quarto capitolo del romanzo.

Ascolta la lettura delle prime pagine del libro su RadioAlt.

Ascolta l’intervista a Sandro Veronesi su RadioAlt.

sabato 29 novembre 2008

LA OLA SPAGNOLA

E pur ci moviamo!

A Valencia o in Italia, mobilitazioni sia contro la Conselleria, contro Bolonia o Gelmini: studenti ed insegnanti siamo in moto. Ecco come si sono organizzati gli erasmus italiani da noi.

La protesta studentesca contro la riforma Gelmini arriva anche in Spagna, dove gli studenti italiani che partecipano al progetto erasmus si sono organizzati per far sentire la propria voce. Sonia e Riccardo ci spiegano com'è avvenuto il tam tam su chat, blog e passaparola lungo la penisola iberica e oltre.
Il comunicato degli studenti erasmus

Carmen Valisano, Step 1; 14/11/08

E voi siete venuti a Valencia?
Com'è andata?

giovedì 27 novembre 2008

ANDREA PAZIENZA A CASTEL SANT'ELMO


A Napoli apre una delle più ampie mostre su Andrea Pazienza, il grande fumettista prematuramente scomparso nel giugno del 1988. L'esposizione vuole omaggiare uno dei talenti assoluti della Nona Arte italiana e si avvale di più di 200 tavole originali, schizzi, bozzetti, illustrazioni e omaggi, oltre a oggetti, audiovisivi e fotografie, si tiene dal 14 novembre al 13 gennaio 2009 (orari 9.00-18.00 tranne il martedì) nelle sale del Carcere Alto di Castel Sant’Elmo, sede d'Arte Contemporanea e di COMICON.

Pazienza, autore dai mille risvolti, ha avuto un rapporto molto intenso con la città partenopea, pur non avendoci mai vissuto. L'esposizione, e gli eventi collaterali previsti, sottolineano le tracce di questo legame dando allo stesso tempo una panoramica su tutta l'opera dell'autore, dagli esordi nei tumultuosi fine anni 70 bolognesi, al periodo delle storie più mature della metà degli anni 80.

Per dare conto della complessità della figura di Pazienza, sono state create delle microsezioni tematiche interne alla produzione dell'autore dai natali marchigiani. Questi argomenti sono proprio le tracce che serviranno a ripercorrere l'attività fumettistica del disegnatore, permettendone, ad esempio, la conoscenza globale della sua poliedrica creazione, dal seminale Pentothal alle tante vignette satiriche per le maggiori riviste del periodo.

Un'altra sezione cerca, all’interno delle storie a fumetti, citazioni o riferimenti diretti alla città ed alla cultura partenopea, tra le visioni che Napoli gli ispirava ed i tanti amici riportati che racconteranno, in un video inedito, i propri rapporti con l'autore; inoltre, una sezione inedita riguarda l'immenso Totò, spesso disegnato da Pazienza in varie vignette. Altre tracce conducono il visitatore tra le sue splendide illustrazioni di animali, tra le Favole che disegnò per il figlio dell'amico Mauro Paganelli, attraverso i suoi riferimenti artistici e cinematografici, attraverso la controversa figura di Pompeo ed il rapporto con la droga, oltre ad appassionati omaggi a Stefano Tamburini e Tanino Liberatore, e al lavoro comune svolto con la moglie Marina Comandini.

Un'altra sezione la si deve alla collaborazione con la libreria delle donne di piazza Bellini Evaluna, che nel giugno scorso riunì un folto gruppo di fumetttisti campani che omaggiarono con dei loro lavori ad hoc il ventennale della scomparsa di Pazienza. Molti documenti audiovisivi accompagnano, inoltre, la visita della mostra, oltre a oggetti personali e editoriali di Pazienza, seppur con la dichiarata volontà di ricordare soprattutto la perdita dell'artista e fumettista, aldilà della (peraltro brillante) personalità privata.

Durante i due mesi della mostra un calendario di altri eventi, proiezioni, presentazioni editoriali e incontri con artisti e personalità completa il programma. Il primo di questi, in ordine temporale, sarà la proiezione gratuita del documentario di Lorenzo Paganelli Il segno di una resa invincibile nella sala Videodrome del Cinema Modernissimo nel pieno centro storico napoletano.

sabato 22 novembre 2008

Pre-vedete le vostre vacanze!!!

Alpidia: La comunità indipendente per viaggi ed eventi.

Ecco Natale in arrivo! Hai già pensato a qualche giorno di vacanza? Io mi sto preparando e per caso ho scoperto un sito interessante che mi permette di organizzare la mia rotta.


Arte e cultura?


Alpidia è una comunità indipendente rivolta a chi ama il turismo, i viaggi, le escursioni, il folclore, l'arte, la musica e abbia piacere di co
ndividere con gli altri le proprie informazioni, le proprie scoperte, i propri itinerari... corredati di foto e di descrizioni.


Una vacanza toscana?


Il sito offre spunti per scegliere e organizzare viaggi e vacanze: se detesti i viaggi organizzati, dove tutto è programmato, questo è il sito adatto a te!

Qui chiunque può guardare fotografie e leggere descrizioni e commenti di gite, escursioni o eventi nelle varie parti del mondo.


O forse un po' di Caraibi?

La ricerca è semplice e veloce: si utilizzano le mappe di Google.

Chi visita Alpidia per la prima volta può cliccare sul Tour Guidato e farsi spiegare in un video come usare il sito.






Puoi anche usare GPS e mappa.




Parlaci dei tuoi progetti!

domenica 16 novembre 2008

Gomorra è il ritratto migliore mai fatto della camorra italiana

Gomorra da venerdì scorso sugli schermi spagnoli, basato sul bestseller di Roberto Saviano (vedi post del 17 e 24 Ott.).


“È un mondo contradictorio a loro piace il calcio, i cinema, sono molto religiosi, appariscenti ma il loro modo di uccidere è brutale” spiega Matteo Garrone regista del film, premiato all’ultimo Festival di Cannes.



Basato sul libro omonimo del giovane giornalista napoletano Roberto Saviano, minacciato di morte dalla camorra, Gomorra è il migliore ritratto cinematografico della mafia fin oggi. “Adattiamo alcune storie del libro realmente accadute. Per me è importante il modo di mostrarlo, appunto perché ho fatto questo film in un modo molto semplice, come se la camera fosse uno spettetore che osserva tutto quanto succede”



Garrone è rilassato, non è ancora stato minacciato. “Tutti mi dicono che dovrei essere preoccupato, ma spero che non mi succederà niente. Forse sono troppo ottimista” dice mentre ride. Gomorra ricorda i migliori film di Rossellini, Visconti o De Sica, uno sparo alla coscienza del sistema, se questo ce l’ha mai avuta... Garrone fugge del romanticismo che suol accompagnare questi film e fa una radiografia fedele di tutto quanto succede in Italia e ha scelto attori non professionisti: “A me piace raccontare le storie come se fossero film muti. Scelsi gli attori dal loro aspetto, tanti sono della zona e quindi sono molto connessi con questa realtà” assicura.



Garrone si allontana dall’immagine romantica di film come Il Padrino o Scarface, innalzando i capi mafiosi allo status dei miti popolari. “Mi piace questo modello ma la realtà è diversa. Ho voluto fare il film per mostrare la camorra dall’interno, far vedere como pensano”, afferma. Il libro di Saviano dimostra come le attività illegali della camorra si estendono con affari nell’intero mondo e in tutti i settori: edilizia, turismo, tessili, trasporti, carburanti, cinema, banche. Gli enormi benefici procedenti di queste attività illecite sono investiti dal Taiwan alla Scozia. “La Camorra ha acquisito azioni per ricostruire le Torri Gemmelle a New York”, afferma il regista. Il film non segnala i colpevoli. “Nessuno crede a questo governo e neppure ad uno di sinistra. Non solo Berlusconi è responsabile della situazione dell’Italia, per cambiare saranno necessarie molte generazioni. Il cambio è diffícile se il motore dell’economia è sempre il capitalismo”, conclude Garrone.

Tradotto e adattato da: metro 14/11/2008


Dite la vostra.

mercoledì 12 novembre 2008

Dario Fo: criminale distruggere l'università pubblica a vantaggio di quella privata

Scuole e università in rivolta

Video: L'intervento del premio Nobel all'Università Valle Giulia ieri a Roma

Lettera alle famiglie dal Consiglio di Facoltà di Ingegneria de La Sapienza di Roma

Un Paese che non investe sul proprio futuro è un Paese condannato al declino

Care famiglie,

le recenti vicende legate al mondo dell’ Università inducono docenti e studenti della Facoltà di Ingegneria della Sapienza ad informarvi su quanto sta accadendo.

Il decreto legge n.112 convertito con la legge n.133 il 6 agosto scorso avrà effetti devastanti sull’Università e la ricerca.
Richiamiamo la vostra attenzione su tre provvedimenti della legge 133.

Taglio del fondo di funzionamento ordinario delle università per un totale di 1.500 milioni di euro nei prossimi 5 anni
E’ evidente la volontà di emarginare l’ Università pubblica, rendendo ancora più difficile di quanto non sia oggi svolgere al suo interno attività di ricerca e di didattica di qualità; di indurre gli atenei (e di fatto costringerli) ad innalzare pesantemente le tasse di iscrizione e a selezionare di fatto gli accessi degli studenti alla formazione universitaria sulla base del loro reddito familiare.

Drastica riduzione delle assunzioni
Negli anni 2009, 2010 e 2011 il numero delle unità di nuovo personale docente non potrà eccedere il 20% delle unità cessate nell’anno precedente. Viene compromessa la legittima aspirazione dei giovani studiosi ad intraprendere la strada della ricerca e dell’insegnamento universitario. Al tempo stesso si verificherà un impoverimento del patrimonio di conoscenze e competenze dell’Università, di conseguenza dell’intero Paese, ed un ulteriore insensato invecchiamento del corpo docente.

Possibilità di trasformazione delle università pubbliche in fondazioni private
Un patrimonio comune di conoscenze e di sviluppo potrà essere sottratto alla collettività e trasferito nelle mani di interessi privati. Sarà compromesso il diritto allo studio, o meglio lo studio come diritto secondo il dettato costituzionale.
L’ingerenza di interessi privati limiterà la ricerca libera, presupposto indispensabile di ogni effettivo cambiamento, e renderà difficile la ricerca di base che ha prodotto alla Sapienza eccellenze di fama mondiale [...]

Per saperne di pìù:

Forum: Di’ la tua.

Uniriot: Manifestazione nazionale a Roma

Dossier: Legge 133



sabato 8 novembre 2008

L'ULTIMO FILM DI MATTEO ROVERE: POLLEMICO E CENSURATO



Bad girls censurate, ma solo al cinema

di Benedetta Motta

Da oggi nelle sale “Un gioco da ragazze”, film dell’esordiente Matteo Rovere, che qualche giorno fa è approdato a Catania per un’anteprima con regista e attrici a confronto diretto con il pubblico

sabato 1 novembre 2008

IO NON HO PAURA

Olivia Calà e Salvo Catalano

Studenti, docenti e precari: in 40mila hanno sfilato pacificamente stamattina per le strade di Catania per dire no alla 'riforma' Gelmini. Le voci, le facce, i suoni, i colori di una città che s’ è svegliata d’improvviso
Guarda le foto della protesta su Flickr
- VIDEO: Onda su onda

giovedì 30 ottobre 2008

Immigrati, il rapporto Caritas: quasi quattro milioni i regolari

All’inizio del 2008 erano tra i 3,8 e i 4 milioni gli immigrati regolari in Italia, con una incidenza del 6,7% sul totale della popolazione, leggermente al di sopra della media Ue. È la stima fatta dalla Caritas italiana e dalla Fondazione Migrantes nel XVIII dossier statistico presentato a Roma (qui il .pdf della scheda di presentazione): cifre che sono lievemente superiori a quelle stimate dall’Istat, secondo il quale i cittadini stranieri residenti all’inizio del 2008 erano quasi 3,433 milioni, comunitari inclusi.
La prima collettività, raddoppiata in due anni, è quella romena con 625.000 residenti e, secondo la stima del Dossier, quasi 1 milione di presenze regolari, seguita da quella albanese (402.000) e marocchina (366.000); un poco al di sopra e un poco al di sotto delle 150 mila unità si collocano, rispettivamente, le collettività cinese e ucraina. A guadagnare anche in termini percentuali sono stati gli europei (52,0%), mentre gli africani mantengono le posizioni raggiunte (23,2%) e gli asiatici (16,1%) e gli americani (8,6%) perdono almeno un punto percentuale. Tradotto: sono immigrati una persona ogni 15 residenti, una ogni 15 studenti, quasi una ogni 10 lavoratori occupati; inoltre, in un decimo dei matrimoni celebrati in Italia, è coinvolto un partner straniero, così come un decimo delle nuove nascite va attribuito a entrambi i genitori stranieri.
In cifre, spiega il rapporto, si parla di quasi 800.000 minori, più di 600.000 studenti, più di 450.000 persone nate da noi, più di 300.000 diventate cittadini italiani dal 1996, più di 150.000 imprenditori ed il doppio se si tiene conto anche dei soci e delle altre cariche societarie.
Il dossier analizza anche l’andamento dei flussi nell’ultimo triennio: nel periodo 2005-2007 sono state presentate circa 1,5 milioni di domande di assunzione di lavoratori stranieri da parte delle aziende e delle famiglie italiane. Per la precisione 251.000 nel 2005, 520.000 nel 2006 e 741.000 nel 2007, con una incidenza, rispetto alla popolazione straniera già residente, prima del 10%, poi del 20% e nel 2007 del 25%, ma addirittura del 33% rispetto ai lavoratori stranieri già occupati. I flussi registrati nell’ultimo decennio, spiega la Caritas, sono tra i più alti nella storia d’Italia, paragonabili, se non superiori, al consistente esodo verso l’estero degli italiani nel secondo dopoguerra. L`immigrazione è dunque “sostanzialmente di segno positivo e concorre fortemente a porre rimedio alle lacune del nostro paese”, che sta diventando sempre più vecchio.
Gli immigrati sono una popolazione giovane: l’80% ha meno di 45 anni, mentre sono molto pochi quelli che hanno superato i 55 anni. Inoltre, il tasso di fecondità delle donne straniere è in grado di assicurare il ricambio della popolazione (2,51 figli per donna), a differenza di quanto avviene tra le italiane (1,26 figli in media).
Nel 2007, poiché non è stata integrata la quota iniziale di 170.000 nuovi ingressi, si può ipotizzare tenuto conto delle domande presentate - spiega il dossier Caritas-Migrantes - la presenza di almeno mezzo milione di persone già insediate in Italia e inserite nel mercato del lavoro nero, e a volte sprovviste di permesso di soggiorno. “A regolamentare i flussi in entrata non potranno essere i Centri di identificazione e di espulsione” sostiene la Caritas “e gli interventi repressivi, ma si richiede il supporto di interventi più organici”. Sempre nel 2007 le acquisizioni di cittadinanza sfiorano le 40.000 unità; le nuove nascite sono 64.000; gli studenti aumentano al ritmo di 70.000 l’anno; i minori tra nuovi nati e venuti dall’estero sono più di 100.000; le nuove assunzioni “ufficiali” sono più di 200.000 l’anno; l’aumento minimale della popolazione immigrata si aggira sulle 350.000 unità. Un’elevata presenza si registra presso le famiglie per l’assistenza (le “Sante badanti a cui Panorama ha dedicato un’approfondita inchiesta), nell’edilizia, nelle fabbriche e in determinati servizi ed è riscontrabile una diffusione crescente anche in altri settori: nei trasporti, nei bar, negli alberghi, negli uffici. E gli immigrati hanno un tasso di attività (73%) di 12 punti più elevato degli italiani e sono creatori di ricchezza: concorrono per il 9% alla creazione del Pil (stima Unioncamere), coprono abbondantemente le spese sostenute per i servizi e l’assistenza con 3,7 miliardi di euro utilizzati come gettito fiscale (stima Dossier).
Non solo: crescono anche gli investimenti per l’acquisto della casa: tra gli italiani 8 su 10 sono proprietari di casa, mentre tra gli immigrati lo è solo 1 su 10, ma il divario è in continua diminuzione. Il nostro paese si colloca in Europa tra quelli al vertice per numero di immigrati e la dimensione globale delle grandi città italiane anticipa quello che sarà il futuro nel resto del paese. A Milano l’incidenza degli stranieri è del 14% e 1 ogni 4 è minore (quasi 50.000 su un totale di 200.000), mentre a Roma l’incidenza si attesta sul 10% e l’intera popolazione immigrata raggiunge le 300.000 unità.