venerdì 24 ottobre 2008

Una firma per Saviano, siamo oltre 195.000

Roberto Saviano è minacciato di morte dalla camorra, per aver denunciato le sue azioni criminali in un libro - "Gomorra" - tradotto e letto in tutto il mondo. E' minacciata la sua libertà, la sua autonomia di scrittore, la possibilità di incontrare la sua famiglia, di avere una vita sociale, di prendere parte alla vita pubblica, di muoversi nel suo Paese. Un giovane scrittore, colpevole di aver indagato il crimine organizzato svelando le sue tecniche e la sua struttura, è costretto a una vita clandestina, nascosta, mentre i capi della camorra dal carcere continuano a inviare messaggi di morte, intimandogli di non scrivere sul suo giornale, "Repubblica", e di tacere. Lo Stato deve fare ogni sforzo per proteggerlo e per sconfiggere la camorra. Ma il caso Saviano non è soltanto un problema di polizia. E' un problema di democrazia. La libertà nella sicurezza di Saviano riguarda noi tutti, come cittadini. Con questa firma vogliamo farcene carico, impegnando noi stessi mentre chiamiamo lo Stato alla sua responsabilità, perché è intollerabile che tutto questo possa accadere in Europa e nel 2008.

di PAOLA COPPOLA
ROMA - Oltre 170mila firme per Roberto Saviano, per prote
ggerlo dalle minacce, per chiedere allo Stato di sconfiggere la camorra. Perché Saviano è un "problema di democrazia", come recita l'appello dei Nobel. In difesa dell'autore di "Gomorra" si è creata una mobilitazione eccezionale in Italia e all'estero. Hanno firmato l'appello altri Nobel, e tanti intellettuali, politici, scrittori, personaggi dello spettacolo, molti registi, e moltissimi cittadini, classi, associazioni.

"La libertà nella sicurezza di Saviano riguarda tutti noi, come cittadini", dice l'iniziativa di solidarietà lanciata da Dario Fo, dallo scrittore tedesco Günter Grass e dal turco Orhan Pamuk, da Michail Gorbaciov, dall'arcivescovo sudafricano Desmond Tutu e da Rita Levi Montalcini. A loro si sono aggiunti altri Nobel: lo scrittore portoghese José Saramago, la scrittrice e drammaturga austriaca Elfriede Jelinek, l'attivista nordirlandese Betty Williams, la poetessa polacca Wislawa Szymborska, il leader storico di Solidarnosc, Lech Walesa, e ieri anche l'iraniana Shirin Ebadi, l'argentino Pérez Esquivel e Renato Dulbecco. Anche Medici senza frontiere ha aderito all'appello: "Nel suo lavoro di organizzazione umanitaria in situazioni di conflitto, Msf è testimone di violenze e atrocità in regioni che ricevono scarsa attenzione da parte dell'opinione pubblica. Per poter denunciare tutto questo abbiamo bisogno di giornalisti che, come Roberto, hanno il coraggio di raccontare realtà spesso invisibili di violenza e di chi la subisce", chiarisce l'organizzazione.

Si sono schierati per lo scrittore, minacciato dalla camorra, tanti altri scrittori: da Paul Auster a Ian McEwan fino a Tahar Ben Jelloun, e Abraham Yehoshua e David Grossman, e gli italiani Rosetta Loy, Giancarlo De Cataldo, Francesco Piccolo e Sandro Veronesi. Il mondo dello spettacolo si sta mobilitando per "Gomorra", che è diventato anche un film di Matteo Garrone: registi come Martin Scorsese, Spike Lee, Arthur Penn, Milos Forman, Paul Mazursky, e Ermanno Olmi, Davide Ferrario, Ferzan Ozpetek, Nanni Moretti e Mario Martone hanno aderito all'appello.

Le iniziative in favore dello scrittore continuano a moltiplicarsi in tutto il paese, come le letture pubbliche del suo bestseller, mentre è ancora possibile firmare l'appello sul sito di Repubblica. Passi di "Gomorra" sono stati letti alla Camera, e la solidarietà a Saviano e la proposta di una seduta del consiglio da fare in un paese del casertano hanno scatenato una discussione durante una seduta del Consiglio regionale campano, che a fine giornata ha approvato all'unanimità un ordine del giorno nel quale si esprime vicinanza allo scrittore.

Saviano: "Ogni voce che resiste mi rende meno solo"


GRAZIE per tutto quanto state facendo. È difficile dimostrare quanto sia importante per me quello che è successo in questi giorni. Quanto mi abbia colpito e rincuorato, commosso e sbalordito sino a lasciarmi quasi senza parole. Non avrei mai immaginato che potesse accadere niente di simile, mai mi sarei sognato una tale reazione a catena di affetto e solidarietà. [...]


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