giovedì 2 ottobre 2008

La manifestazione quest'anno sarà dedicata alla lotta ai cambiamenti climatici

Domenica 5 ottobre, la nona edizione di Biodomenica 2008, stand in 50 città d'Italia

Il mercato bio non conosce crisi "Settore in espansione, prezzi più bassi"

Andrea Ferrante, presidente di Aiab: "Il bio conviene alle tasche e all'ambiente"
di MARCO GRASSO



ROMA - Se ci fosse una scala cromatica per descrivere lo stato dell'economia, in questo momento si potrebbe sintetizzare così: ciò che non è nero è verde. Già, perché in questo periodo di crisi, c'è un settore che gode di ottima salute, almeno in Italia: quello dei prodotti biologici. Precipitano i consumi ma non quelli bio, che addirittura aumentano. Non solo. Secondo le associazioni di categoria, questi generi alimentari hanno resistito all'inflazione meglio dei concorrenti. Ma i risultati non sono solo economici. L'agricoltura alternativa a quella convenzionale, dicono i suoi sostenitori, non fa solo bene alle tasche ma anche all'amb

iente e aiuta a combattere i cambiamenti climatici.

L'event o. Questi temi saranno centrali domenica 5 ottobre, in occasione della nona edizione della campagna nazionale Biodomenica 2008, organizzata dall'Associazione italiana agricoltura biologica (Aiab), in collaborazione con Coldiretti e Legambiente, e la partnership di Repubblica.it. Per la nona volta, produttori, consumatori e associazioni ambientaliste, si incontreranno per fare il punto sul settore biologico: verranno allestiti stand in una cinquantina di piazze italiane, dove sarà possibile degustare e informarsi. Qui l'elenco completo degli appuntamenti.

Il successo economico. L'edizione di quest'anno è all'insegna dell'ottimismo. "A fronte di una diminuzione dei consumi, negli ultimi nove mesi c'è stato un aumento costante dei prodotti biologici, c he stimiamo dal 5 al 10% - afferma Andrea Ferrante, presidente dell'Aiab - In più, la forbice dei prezzi che separa prodotti convenzionali e biologici si è ridotta in maniera sensibile. Questi ultimi hanno resistito meglio all'inflazione, grazie alla minore dipendenza dal petrolio e all'avvicinamento tra produttori e consumatori, che permette di evitare gli aumenti dovuti alla distribuzione".

Il contributo alla lotta al global warming. Ma l'argomento al centro della campagna di questa edizione saranno i cambiamenti climatici. Secondo uno studio dell'Usda (il Dipartimento dell'agricoltura a mericano), un campo coltivato ad agricoltura biologica trattiene fino a sei volte la quantità di carbonio per ettaro, e permette di risparmiare quasi il 50% di energia rispetto ad una coltivazione con metodi convenzionali. Il bilancio energetico è migliore anche nei confronti di un appez zamento non lavorato ( 20%). Un'altra ricerca dell'Università di Vienna, sostiene che anche mangiare bio rid uce del 30% l'inquinamento.


Un settore d
i eccel lenza. Con oltre un milione di ettari e più di 50mila aziende biologiche, l'Italia è il prim o Pae se produttore in Europa (dove sono italiane il 37% delle imprese) e il terzo al mondo dopo Austra lia e Argentina. Quanto a percentuale di superficie agricola coltivata, il 6,9%, il Belpaese ha i l primato assoluto. Un mercato in crescita, come dimostra il boo m di bioagriturismi e gruppi d'acquisto, rispettivamente 25% e 60% dal 2005 (dati Tuttobio 2008). Dati incoraggianti che spingono il presidente della Coldiretti Sergio Marini a chiedere l'introduzione di "un marchio biologico italiano". Insomma, il settore ha a cuore l'ecologia, ma parla sempre più il linguaggio pragmatico degli economisti. E anche in tempi di grossa crisi, lo fa con il sorriso sulla bocca.

(1 ottobre 2008)

  • Conosci la situazione dell'agricoltura biologica in Spagna?
  • Pensi che i cibi biologici possano risolvere la situazione attuale dell'agricoltura? In che modo?
  • In che modo pensi che possano incidere sull'economia del tuo paese?

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