mercoledì 19 dicembre 2007

E brava, Italia...

Disponibili in rete oltre 50mila documenti per un totale di oltre 9 milioni di immagini
Un patrimonio immenso in forma digitale, con percorsi interattivi e multimediali

I tesori della cultura italiana online
nasce il sito della Biblioteca Digitale

di ALESSIA MANFREDI


Giacomo Puccini, La boheme, copertina dello spartito inglese (disegno di Adolf Hohenstein)
Milano, Archivio di Casa Ricordi

ROMA - Un mare di libri navigabile online. Testi, manoscritti rari, documenti ma anche foto, carte, file audio, immagini: l'immenso patrimonio bibliografico italiano sbarca in rete con il neonato sito della Biblioteca Digitale Italiana, presentato oggi all'Accademia dei Lincei. Una porta virtuale che si apre su un universo fra i più ricchi del mondo, ma finora non valorizzato né organizzato per poter essere usato e tutelato in modo ottimale, e che diventa ora accessibile anche ad un pubblico molto più ampio di quello accademico-specialistico, grazie al web.

L'impresa è stata voluta dal Ministero per i Beni e le attività culturali, in collaborazione con l'Accademia dei Lincei e oggi arrivano i risultati di sei anni di lavoro intenso, svolto dalla Direzione generale per i beni librari e gli Istituti culturali, in linea con la sfida europea di aumentare in rete la disponibilità di opere rare e strumenti di consultazione.

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Diventano quindi accessibili sul web oltre 50mila documenti e oltre 9 milioni di immagini organizzati per tre principali aree tematiche: musicale, storico-letteraria e scientifica. Un primo passo per allinearsi con realtà analoghe a livello europeo, rispetto alle quali partiamo in ritardo.

L'idea nasce nel 2001 ed è stata seguita passo per passo da un Comitato guida diretto dal filosofo Tullio Gregory. Con uno sforzo capillare, cui partecipano istituti statali, enti locali, università, enti privati e istituti di ricerca coordinati dall'Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane, cui sono stati destinati finora circa 18 milioni di euro. Perché i tesori della storia culturale italiana - che, come ricorda Andrea Marcucci, sottosegretario di Stato presso il MiBAC, da sola vale il 55-60 per cento del patrimonio culturale mondiale - sono sparsi e in piccole realtà si custodiscono gioielli di grande valore che rimangono inaccessibili ai più. Attraverso la BDI si accede anche a "CulturaItalia", il portale della cultura italiana, ed alla Biblioteca Digitale Europea, il cui obiettivo è rafforzare l'identità dell'Europa attraverso il suo patrimonio culturale.

"Siamo partiti tardi e da una situazione quasi tragica e di arretratezza anche concettuale rispetto ad altri paesi" ammette Luciano Scala, direttore generale per i Beni librari e Istituti Culturali del MiBAC. Le prime ricognizioni hanno mostrato "un quadro desolante, frammentario e disomogeneo". E' stato necessario partire, quindi, con un programma di digitalizzazione unitario, in linea con quelli usati a livello internazionale, e si sono privilegiate per prime opere rare, di particolare interesse. Altro criterio chiave del progetto: mettere online solo corpi completi per avere progetti conclusi e non lasciati a metà.

Ecco quindi che in rete sono arrivati i cataloghi storici delle biblioteche italiane, unici in Europa, quelli delle biblioteche medievali, incunaboli in volgare, gli "scrittori d'Italia" della collezione Laterza, i principali periodici pre-risorgimentali di cui sono state interamente ricostruite 67 collane. O ancora la biblioteca digitale della Scuola Galileiana, quella della prima accademia dei Lincei, il mare magnum della Marucelliana di Firenze, i plutei della Medicea Laurenziana, culla e summa della cultura umanistica. Tutto consultabile, scaricabile, fruibile in modo interattivo.

Qualche esempio del "tesoro"? Testi scientifici rari come il "Compasso" di Galileo, a fianco del quale appaiono in un'unica schermata risorse correlate, le informazioni sul testo, metadati, opzioni di ricerca e un interattivo che mostra come funziona il compasso. O il percorso interattivo sui luoghi di Leonardo in Toscana, con la google map che si innesta sulla cartografia autografa. Ancora, le condanne del tribunale dell'Inquisizione di Campanella e Copernico, l'audio con i versi di Martinetti letti dall'autore.

Per Tullio Gregory "è una delle più importanti realizzazioni del Ministero dei Beni culturali", che offre una serie infinita di possibilità. Nasce dall'amore per i libri, come ricorda il professor Giovanni Conso, presidente dell'Accademia dei Lincei, ma offre diversi vantaggi: oltre ad aumentare in modo esponenziale l'accessibilità dei testi, garantisce la conservazione di un patrimonio che in alcuni casi rischia di andare perso o rimanere sepolto.

In più la rete abbatte barriere e gioca a favore dei non specialisti. Per questo è necessario, e gli esperti lo sanno bene, rendere tutto appetibile, "narrare" anche all'interno di un sito, che deve "ispirare, trasformarsi in qualcosa di vivo, diventare uno stimolo per scoprire di più e intrattenere" spiega Andrea Granelli, consigliere del ministero per i Beni culturali. E far navigare in quel patrimonio anche la "generazione del pollice", più abituata a maneggiare tastiere e telefonini, che non pagine di libri, meno che mai manoscritti antichi.

(18 dicembre 2007)

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