martedì 13 marzo 2007

Basta essere adolescenti


"Ho voglia di te", il seguito di "Tre metri sopra il cielo"
Basta essere adolescenti
per apprezzare i lucchetti


Perché quando uno, avendo una certa età e per di più trovandosi lì con il ruolo sempre un po' antipatico di "critico", prova un vago imbarazzo a vedere film come Ho voglia di te? Perché non riconosce, non può riconoscere il valore banale quanto volete ma eterno di racconti così.

È probabilissimo che Scamarcio e Chiatti comunichino a chi ha gli anni giusti lo stesso emozionato tremore che, non so, trentacinque anni prima comunicavano Warren Beatty e Julie Christie (I compari di Altman. Solo uno dei tanti possibili esempi) a chi gli anni giusti li aveva in quel momento. Quindi: resistenza a girare la testa dall'altra parte, irritati o imbarazzati, e a bofonchiare o proclamare "ma che stronzata". Sforzo di obiettività e, acrobaticamente, di mettersi nei panni dei destinatari.

Risultato: il seguito di Tre metri sopra il cielo, delle avventure amorose del ribelle Step diventate oggetto di culto per gli adolescenti, è piuttosto ben fatto. Snodi efficaci, valorizzazione degli sfondi romani compresi i famosi lucchetti di Ponte Milvio recentemente difesi dal poetico sindaco della Capitale, buona scrittura di situazioni e personaggi (non tutti). E soprattutto due protagonisti perfettamente in grado di "passare" quel sentimento semplice e immediato dell'identificazione generazionale creato mezzo secolo fa da Brando e Jimmy Dean. Laura Chiatti ha trovato più qui che nei più nobili film di Francesca Comencini e Paolo Sorrentino l'occasione di dimostrarsi attrice.
(p. d'a.)

Ho voglia di te
Regia di LUIS PRIETO
Con RICCARDO SCAMARCIO, LAURA CHIATTI, CLAUDIO AMENDOLA


(9 marzo 2007)

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