martedì 29 marzo 2011

SCRITTURA COLLABORATIVA

Il cielo pettinato dalle stelle acchiappava il buio notturno con reti lanciate da forme capricciose...

...Un piccolo gatto nero passeggiava per la strada, senza luci, solo le stelle sopra di lui e il ragazzo aveva molta paura ma prese delle pietre e gliene lanciò due in testa e dopo andò verso il gatto e lo mangiò.

Poverino! Così arriva presto al cielo e rimane acchiapato nelle reti da forme capricciose.

La luna alta nel buio celeste illuminava il sonno degli umani, tra i quali uno...

...sognava che aveva superpoteri e poteva volare. E quando volava guardava tutto come se lo guardasse per prima volta. È un peccato che lo spettacolo che guardava fosse un casino senza ordine che non aveva niente di speciale e dava una specie di angoscia molto profonda.

Nessuno camminava per la strada, ma il soave rumore degli uccelli nascosti sulle foglie degli alberi faceva rompere il vuoto della notte. Subitamente prova i superpoteri, ma non c’erano più. Perché? Cos’era sucesso? Perché si è svegliato, ma la notte è ancora buia ed possiamo ancora sognare che il casino lo ordiniamo noi, senza superpoteri, soltanto essendo umani .

Allievi NB2

Noi umani, noi misura, noi pazzia, noi incapaci...

E ora un po' di musica con Paolo Conte.



Nessun commento: