giovedì 24 novembre 2011

SOMMERSI


Cari allievi di NA2, ecco l'audio da trascrivere. Mi dispiace per la pubblicità...


Buon lavoro!


GRANDE LUCA!!!




Che dire? Vedere i propri allievi esultanti è un enorme piacere solo rinnovabile dall'amicizia che perdura tramite l'impegno educativo.


Come al solito, sia nella Facoltà di Filologia, Traduzione e Comunicazione che all'EOI de Gandia siamo riusciti a far un pienone che solo la passione del Prof. Di Dio è capace di mandar avanti.



Ed è già l'ottava volta che Luca è tra noi per riempirci di gioia.



Poi, a cena si magnò, si bevve e si cantò dimenticando crisi e disaggi.









Oltre a me, solo tre moschettieri sono riusciti a seguire le conferenze di Luca sin dal 2005: Sonia, Andrés ed Eladia. Bravi!!!






Grazie Luca, speriamo di ritrovarci presto all'Edulingua di Castelraimondo. E voi ragazzi pensate ad una vacanza di studio nelle Marche, uno splendido complemento delle vostre lezioni all'EOI di Gandia. Ci sono borse di studio 

offerte da Luca ed Alessandra. Ci vediamo a lezione!



Saluti dall'Italia.
Un ringraziamento particolare ad Alfredo per la fantasica organizzazione, e ovviamente a tutti voi che avete partecipato! Speriamo di potervi rincontrare alla scuola Edulingua! 
A presto.
Alessandra. 25 novembre 2011 21:50

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domenica 13 novembre 2011

SENTI CHE STORIA!: LA STORIA D'ITALIA ATTRAVERSO IL CANTO

Da non perdere!!!




Il Prof.LUCA DI DIO insegnante di lingua e cultura italiana in Italia, collaboratore dell’Università di Venezia (Master Itals) e la Scuola EDULINGUA -Laboratorio di Lingua e Cultura Italiane- di Castelraimondo ci offriranno un percorso nella storia d'Italia attraverso le sue canzoni.

Presso la nostra EOI di Gandia
, mercoledì 23 novembre. Ore: 18:30.


Finita la lezione andremo insieme alla pizzeria L'ANTICA C/ Madrid 20, Gandia, per una CENA ALL'ITALIANA: PIZZA E CHITARRA.



Ingresso libero

IL BUNGA BUNGA È FINITO: VINCE L'ITALIA


Era ora!!! Berlusconi è andato via. Uno scandalo dopo l'altro ed è stato l'euro a farlo fuori. L'italia in piazza come se fosse un nuovo campionato del mondo.


domenica 6 novembre 2011

HABEMUS PAPAM di NANNI MORETTI

L'ultima di Nannni Moretti è una delirante psico-commedia in cui l'attore e regista punta il Vaticano.

I cardinali riuniti in Conclave nella Cappella Sistina procedono all'elezione del nuovo Papa. Smentendo tutti i pronostici viene nominato il cardinale Melville il quale accetta con titubanza l'elezione ma, al momento di presentarsi alla folla dal balcone centrale della basilica di San Pietro, si ritrae. Lo sgomento assale i cristiani in attesa ma, ancor più, i cardinali che debbono cercare di porre rimedio a questo evento mai verificatosi sotto questa forma. Si decide, pur con tutte le perplessità imposte dalla dottrina, di far accedere ai palazzi apostolici lo psicoanalista più bravo per tentare di far emergere le cause che hanno spinto l'alto prelato al diniego e favorirne un ripensamento. Lo psicoanalista fa però un riferimento alla moglie come la terapeuta più brava (dopo di lui). Il portavoce della Santa Sede decide allora di far uscire il Papa dalle Mura vaticane per avere anche un altro intervento che risolva la questione. Che invece si complica perché il Papa, approfittando di un momento di distrazione, scompare per le vie di Roma.


Con Habemus Papam siamo di fronte al film più maturo di un regista che ha saputo conservare intatti il proprio segno inconfondibile e le tematiche che gli stanno da sempre a cuore integrandoli con grande intelligenza e sensibilità a uno sguardo che si allarga a una dimensione che afferma di non condividere ma che qui osserva con la giusta dose di ironia che si fonde con un profondo rispetto.


Non è necessario fare riferimento a La messa è finita per leggere questo film. Erano altri tempi ed altro cinema. Anche per Nanni. Che qui torna con forza sul tema della profonda solitudine dell'essere umano ma sa che non la si può ipostatizzare assolutizzandola. C'è una bellissima scena (che potremmo definire ‘morettiana doc') in cui, mentre sta facendo giocare i cardinali a pallavolo, l'analista afferma che la tremenda verità che Darwin ci ha lasciato è che nulla ha un senso. Proprio in quel momento lui, terapeuta privo dell'augusto paziente, sta cercando di darne uno a quegli uomini che non vengono descritti né alla Dan Brown né ridicolizzati. Si sorride e si ride certo anche delle loro debolezze ma sono e restano delle persone. Il Papa poi (interpretato da un sempre più grande Michel Piccoli) non è un uomo che dubita della propria fede come sarebbe stato facile pensare. Non è Pietro che, invitato da Cristo a camminare sull'acqua per raggiungerlo, affonda perché di fatto non crede al potere del suo Signore. Questo Papa, dallo sguardo intenso e dal sorriso luminoso, non è un pavido ma un umile. Conosce i propri limiti e anche le proprie passioni. Come quella del teatro che ha covato da sempre (qui il rimando, cambiato di segno, a Wojtyla sembra trasparente). È da questa consapevolezza che, progressivamente, gli deriva una grande forza. La forza di chi sa dire di no a Dio non per paura ma perché è convinto di non poterlo servire, attraverso l'umanità, come sarebbe necessario leggendo i segni dei tempi. Il Papa di Moretti si interroga e ci interroga, laici e credenti. Ogni volta che un film ci pone dei quesiti di fondo ci aiuta di fatto a sentirci meno soli e a liberarci, almeno un po', dal più volte citato "deficit di accudimento".

sabato 29 ottobre 2011

GITE IN CRISI

Addio al rito della gita scolastica restano in classe due studenti su tre

Si dimezzano i viaggi d'istruzione: "Sono diventati troppo costosi". Nello scorso anno scolastico hanno coinvolto760mila ragazzi contro gli inoltre 1,3 milioni di quattro anni fa.

Un tempo c'erano Roma, Firenze, Venezia. Poi Barcellona, Berlino, Praga. Negli anni sono cambiati gli orizzonti, gli studenti, i costi ma nessuno ci ha mai rinunciato. È la gita scolastica, da sempre sospesa tra cultura e vacanza, didattica e divertimento, formazione e svago. Ora però il "viaggio d'istruzione", come viene chiamato nei protocolli del ministero, rischia di sparire.

Addio fuga dalla routine dei banchi, rito indimenticabile per generazioni di studenti. Per l'Osservatorio sul turismo scolastico del Touring Club nella scuola superiore c'è stato un calo netto: nel 2010/2011 le classi in gita sono passate dal 60 per cento al 38, gli studenti da 1,3 milioni a 760 mila, il fatturato da 340 milioni a 215. Nell'ultimo anno, dicono i ricercatori, hanno sicuramente pesato le manifestazioni studentesche contro la riforma, le proteste dei professori contro i tagli, ma da soli non spiegano la riduzione.


Nel 1992, una circolare del ministro Iervolino stabilì che le "visite d'istruzione" dovevano essere a carico delle scuole non delle famiglie. Così non è stato. "Da tempo i professori non hanno più la diaria e non hanno pagate le trasferte ma questo non è la vera causa del calo. Il motivo principale è il forte aumento dei costi. È un peccato, così si perde un'esperienza che può essere ancora formativa", spiega Mario Rusconi, vice presidente dell'Associazione nazionale presidi. "Sono aumentati i prezzi della benzina, degli hotel, degli autisti. Alcune scuole creano un fondo per sovvenzionare gli studenti che non possono pagare. A volte sono anche gli insegnanti, tanto bistrattati, a dare i soldi per chi non se lo può permettere".

Alle classi superiori il costo di una gita si aggira intorno alle 400 euro, una cifra significativa che rischia di creare discriminazioni. "È una bella fetta del reddito che può mettere in difficoltà. La gita va salvata ma deve tornare ad essere legata ad una motivazione culturale, al percorso di apprendimento. Non deve essere un viaggio alla moda". Come a volte è diventato, ma non per tutti. "Nel nostro istituto abbiamo un'adesione che non supera mai il 50%, non abbastanza, occorre un'adesione dei due terzi, quindi rinunciamo", dice Leandro Cantoni, preside dell'istituto professionale Cattaneo di Roma. "Accade nei professionali e nei tecnici, meno nei licei".



La gita è in crisi ma non solo per i soldi. "Negli anni c'è stata un'involuzione consumistica dei modelli educativi", spiega Benedetto Vertecchi, pedagogo. "L'uscita scolastica è un'esigenza legittima che deve essere organizzata sulla base di un percorso cognitivo non può diventare un'attività da agenzia turistica". Pochi fondi e molte critiche, così nella scuola si ridefinisce la rotta e il viaggio se vorrà sopravvivere dovrà cambiare. "Organizziamo ultimamente scambi culturali", dice il preside Rusconi. "Alcuni studenti sono andati ospiti a San Pietroburgo, ora sono venuti da noi i ragazzi russi. Si risparmia e rimane un'esperienza culturale importante per i ragazzi".

Già, i ragazzi. La gita ha accompagnato la vita di generazioni di studenti, per molti è stato il primo viaggio, per tutti occasione di risate, amori e ricordi. Impossibile tornare indietro. "Adesso i contributi scolastici servono per garantire quello che dovrebbe essere la normalità e addio viaggi", dice Sofia della Rete degli Studenti. "Ma partire è importante, rende reale quello che studiamo ed è un'opportunità per stare insieme. Non vogliamo rinunciarci".

Marina Cavallieri, La Repubblica.it 29 ottobre 2011

mercoledì 19 ottobre 2011

E Riccardo Muti parlò...

Sara (NB2 17/19 ore) mi ha fatto notare questo video, che anche se da qualche tempo fa, credo sia sempre attuale. Dovete senz'altro vederlo... Grazie Sara.



giovedì 13 ottobre 2011

NUOVO SITO RAI INTERESSANTE

Cari studenti, vi propongo un nuevo sito internet. Credo sia un complemento interessante per il vostro apprendimento: IN ITALIA: l'Italia e l'italiano per stranieri

Lo potete anche trovare sulla sbarra laterale sezione TV.

Date un'occhiata! Vedrete che è utile. Ecco una mostra: un breve documentario a proposito di Bologna.