sabato 7 maggio 2011

Freaks: la serie italiana (su YouTube) che gioca a fare la straniera. E vince…

È un luogo comune, ormai, dire che “le serie italiane non reggono il confronto con quelle straniere”. E in effetti, a mettere a rapporto le produzioni nostrane con quelle inglesi o statunitensi, il confronto è quasi sempre impietoso.



La domanda successiva, poi, è generalmente “ma perché non prendono ispirazione dalle serie tv delle altre nazioni?”.

Per capire “Freaks”, serie sul web online da poco meno di un mese, bisogna partire proprio da qui: ispirazioni dichirate e omaggi a serie come le inglesi Misfits e Skins o le americane Heroes e FlashForward, e una qualità realizzativa sorprendente per un prodotto a budget zero ideato, recitato e creato da ragazzi poco più che ventennni.

Alla base della storia, un concetto tanto (ab)usato quanto amato: i superpoteri. Cinque giovani romani si ritrovano, inspiegabilmente, con delle capacità tanto straordinarie quanto, in alcuni casi, penalizzanti. E sono costretti a collaborare per comprendere il mistero dietro al loro cambiamento.

Se la trama vi ricorda il già citato Misfits, non stupitevi: gli stessi creatori non fanno mistero della cosa, omaggiando la serie fin dal titolo (“Freaks”, “mostri”). Ma ci tengono anche a sottolineare cheessendo coscienti della possibilità di poter ricordare delle serie che si conoscono molto bene si ha pure l’arma di evitare “scopiazzature”..

Quello in cui stupisce Freaks è l’aria moderna che si respira in tutta le serie: dall’attenzione alla cultura giovane - la nightlife romana è protagonista di tutta la prima puntata - alla cura nella scelta delle musiche, passando per una buona fotografia, riprese, e montaggio.

In poche parole, si tratta di un prodotto bello da vedere. Tanto da avere le carte in regola per non sfigurare anche in televisione (se mai dovesse arrivarci un giorno, si spera).

Non a caso si è creato subito sulla Rete un vero tam-tam che ha aiutato la serie a raggiungere il successo: più di 500.000 visite su Youtube per il primo episodio, oltre 300.00 per il secondo e quasi 150.000 per il terzo (online da appena 3 giorni).

E una pagina su Facebook che ha superato i 30.000 “Mi piace”. A cui si affiancano i profili specifici per i vari personaggi (Andrea, Viola, Silvio), di cui il primo - quello di Andrea, il più “internettiano” e party-animal del gruppo strizza ancora una volta l’occhio alle serie inglesi con una lista di amici pesantemente collegata ai vari personaggi di Skins.

Un’attenzione al web decisamente sopra la media, insomma. Grazie anche alle esperienze degli ideatori della serie - Matteo Bruno, Claudio Di Biagio, Guglielmo Scilla, Giampaolo Speziale (cantante degli About Wayne) - che sulla Rete sono nati e hanno trovato successo.

Tre di loro sono infatti delle youtube-celebrities: Guglielmo Scilla nei panni di Willwoosh (qui la sua pagina Facebook da centinaia di migliaia di fan), Matteo Bruno in quelli di canesecco, Claudio Di Biagio con l’account di nonapritequestotubo. Persone che quindi la Rete la conoscono bene.

Insomma: un bell’esempio di creatività made in Italy, che ti riconcilia con un panorama artistico - quello italiano - che troppo spesso risulta sterile e ripetitivo. E infatti, non a caso, l’aria nuova arriva dal web.

Da Panorama.it: claudio.mastroianni 6 Maggio 2011

Nessun commento: