giovedì 11 ottobre 2007

Occupare casa, un diritto?

Occupare case non è reato
ma la povertà giustifica?

Secondo una sentenza della Cassazione occupare una casa popolare, in caso di grave indigenza, non è reato. La maggioranza parla di un segno di civiltà, mentre a destra si grida all'esproprio proletario. Ma se lo Stato chiude gli occhi davanti a un'occupazione abusiva, è un passo avanti in termini di giustizia sociale o rischia piuttosto di essere un'istigazione all'illegalità?
(Protesta contro uno sgombero e a Napoli)

L'occupazione abusiva di una casa popolare da parte di un indigente non è reato. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione accogliendo il ricorso di una donna, single con un figlio a carico, condannata dalla Corte d'appello di Roma a una multa di 600 euro, per avere occupato una casa di proprietà dell'Istituto autonomo case popolari (IACP).

La sinistra plaude alla sentenza, definita dal ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero, "un punto fermo di grande civiltà nei diritti sociali delle persone", e Rifondazione propone di regolarizzare per legge le occupazioni per i più poveri. Di contro, la Cdl parla di "istigazione all'illegalità", la Lega grida all' esproprio proletario e Tiziana Maiolo, assessore alle Attività produttive di Milano, lancia l'allarme: "Prepariamoci a migliaia di occupazioni abusive da parte di rom nullafacenti". Intanto, le famiglie in attesa dell'assegnazione di un alloggio popolare in Italia sono 400mila e il fabbisogno, secondo i sindacati degli inquilini, arriva a un milione. Voi come la pensate? In casi estremi la povertà giustifica un reato o l'illegalità non è mai ammissibile?
(27 settembre 2007)

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