Una nuova città dell'arte e della scienza, capolavoro di architettura, dove a maggio debutta il Festival del Mediterraneo. E poi shopping, movida e ristoranti di pesce.
La Ciutat de les Arts i les Ciències la sera
Era un appartato e sonnolento capoluogo di provincia, pressoché ignorato dal turismo. Oggi Valencia contende a Barcellona il primato di città spagnola più innovativa e vivace: 12 teatri, 30 musei, 1500 ristoranti.
La trasformazione si è compiuta in poco più d’un decennio e ha avuto il suo culmine l’estate scorsa nelle regate dell’America’s Cup. Il tempo di riaprirsi al mare con un porto attrezzatissimo, rilanciare un litorale con oltre 7 chilometri di spiagge e soprattutto far sorgere, nell’alveo prosciugato del fiume Turia, la straordinaria Ciudad de las Artes y las Ciencias, tra specchi d’acqua e giardini. L’ha firmata Santiago Calatrava, autore, con Félix Candela, degli edifici principali: l’Hemisfèric, con il cinema planetario, il super-tecnologico Museo delle Scienze, il Parco Oceanografico (il suo mondo sottomarino surclassa i più famosi acquari) e la serra Umbracle, dove si passeggia tra piante tropicali per un chilometro. Il cuore del complesso è lo spettacolare Palau de les Arts, tra i maggiori teatri musicali d’Europa, con quattro sale per opere e concerti. Il 24 maggio debutta la prima edizione del Festival del Mediterraneo. Assistere a qualcuno degli eventi permette di scoprire la Valencia più innovativa e quella antica, che non manca di fascino.
Movida notturna alla piazza del Tossal
Nella città nuova, chiusa al traffico, ci si muove a piedi, in bicicletta su piste riservate o con un trenino-navetta. E si attraversa uno scenario magico, architetture aeree e trasparenti che si specchiano nell’acqua, giardini che sembrano disegnati dal pennello di un artista. Bar e ristoranti sono nei punti più panoramici, come la Cafeteria del Museo delle Scienze, il self-service Submarino, accanto all’acquario, e l’elegante buffet al Palau de les Arts, splendida veranda dove cenare dopo gli spettacoli. A pochi passi dal teatro Tapelia è tra le tavole di pesce più rinomate della città.
Anche il centro storico invita a lunghe passeggiate. Attraverso le porte medievali Torres de Quart e Torres de Serranos si entra nel quartiere più antico, fra calle de Roteros, plaza de la Reina, plaza del Carmen e calle de Caballeros. Lungo il cammino s’incontrano la Lonja de Mercaderes (Borsa dei Mercanti), capolavoro del Gotico spagnolo dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, la cattedrale, con le sue forme rinascimentali e barocche, il campanile arabeggiante Micalet, la sontuosa dimora rococò del Marqués de Dos Aguas, oggi museo nazionale.
Ma Valencia è anche una capitale del Modernismo che trionfa nelle facciate borghesi della Gran Via, nella Stazione del Nord e al Mercato Centrale, conservati come gioielli sebbene in piena attività.
Sarebbe un peccato lasciare la città senza aver assaggiato vini e tapas, gustato la un'autentica paella valenciana, sostato in un'Horchatería come El Siglo, che prepara orzate e gelati dal 1836, di fronte alla pasticceria Ramos, imbattibile per i dolci alle mandorle. Per un’idea regalo ci sono gli oggetti d’artigianato scelti al mercatino che si tiene ogni fine settimana in plaza del Carmen.
Gli indirizzi
Luciana Fusi |
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