Lo smog è alle porte, difendetevi così
Già a settembre, sforati i livelli di attenzione a Milano e Torino. Precauzioni all'aperto, ma anche in casa
PROGETTO TOSCA - Finanziato dalla Fondazione Cariplo, il progetto Tosca ha studiato le concentrazioni e la composizione del PM 10 nelle diverse stagioni, analizzando gli effetti sulla salute dei picchi di inquinamento. «In estate le polveri sono più ricche di batteri, che producono endotossine che determinano la riacutizzazione delle malattie respiratorie di tipo infiammatorio. Ad alte concentrazioni abbiamo verificato un aumento dei ricoveri ospedalieri per cause respiratorie o cardiovascolari» spiega Marina Camatini, responsabile della ricerca. «In inverno le polveri derivano per lo più dal traffico e dai riscaldamenti. Sono fortemente arricchite di particelle ultrafini e capaci, una volta respirate, di entrare nel circolo sanguigno». Gli effetti sulla salute sono allora di lungo periodo e consistono in tosse cronica e catarro, diminuzione della capacità polmonare, bronchiti croniche e tumori.
Respira! È aria pura
INTERNET PUO' ESSERE UTILE - «Internet può aiutare a evitare le strade più trafficate, sia che si viaggi in automobile sia che si vada a piedi o in bicicletta» continua Marina Camatini; «esistono infatti applicazioni per telefoni cellulari e servizi sul web che indicano le condizioni del traffico e aiutano a scegliere i tragitti più favorevoli». Una particolare attenzione va poi data a bambini e anziani, più suscettibili agli effetti dello smog. Quando è possibile, dovrebbero evitare di uscire nelle ore di punta, e i bambini che ancora non camminano andrebbero portati a spasso nello zaino o nel marsupio, invece che nel passeggino: il particolato più insidioso, infatti, è quello più vicino al suolo. I risultati del progetto Tosca suggeriscono poi le giornate migliori per fare sport all’aria aperta. A molti non piacerà, ma «nei periodi di bel tempo si rilevano i valori più elevati di polveri sottili» dice l’esperta. Meglio, allora , correre col brutto tempo, magari quando ha appena smesso di piovere. Fuori di casa, infine, attenzione a locali e ristoranti, dove le vere camere a gas sono i dehors all’aperto. Qui, infatti, di solito si rifugiano i fumatori, e il fumo di sigaretta è ricchissimo di particolato fine, che si somma a quello dello smog già presente formando un mix micidiale.
ATTENTI ANCHE IN CASA - Ma neppure in casa si può abbassare la guardia. E i sistemi di riscaldamento e gli stili di cottura dei cibi sono i primi elementi su cui concentrarsi. «I classici camini inquinano l’aria cittadina con il fumo che emettono dal comignolo, ma liberano grandi quantità di particelle fini e ultrafini anche in casa» afferma, Ezio Bolzacchini, chimico dell’Università Bicocca, che nello studio Tosca ha esaminato la composizione del particolato. Se si usano condizionatori e umidificatori, poi, si devono sostituire periodicamente i filtri, che intrappolano le polveri rendendo l’aria più salubre, ma che alla lunga perdono di efficienza. Riguardo alla cucina, invece, va tenuto presente che certi tipi di cottura inquinano l’ambiente. Sotto accusa ci sono principalmente le fritture, specie se fatte in assenza di cappe filtranti o ricircolo d’aria. «È stato osservato che in queste condizioni le concentrazioni di polveri ultrafini aumentano anche di 10 volte» dice l’esperto.
IL "VERDE" PURE AIUTA - Semaforo verde invece per frutta e verdura che, ricche di vitamine e antiossidanti, contrastano gli effetti nocivi dello smog. «La dieta anti inquinamento prevede in inverno pomodori, melograno, barbabietole e arance rosse, oltre a carote, mandarini e limoni» consiglia Alberto Bertazzi, del Dipartimento di medicina del lavoro e dell’ambiente dell’Università statale di Milano, «in più, antiossidanti e minerali utili sono contenuti anche nelle verdure a foglia». Il verde, poi, può essere prezioso anche in un altro modo. Alcune piante da appartamento, infatti, aiutano ad abbattere le concentrazioni di inquinanti indoor. «Il ficus, la dracena e la gerbera sono le più indicate, in quanto riescono a rimuovere fino al 40 per cento degli inquinanti quali formaldeide, (presente in alcuni mobili), e benzene» conclude Bolzacchini. Bisogna però che siano rigogliose, perché a filtrare l’aria sono le foglie.
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